Erosi, degradati, salinizzati e inquinati. I nostri suoli sono a forte rischio. L’Italia perde 2,4 metri quadrati al secondo. L’allarme arriva dal Wwf in occasione della Giornata mondiale del Suolo. Secondo il WWF «il suolo è una delle risorse più preziose perché limitata e non rinnovabile. E serve un uso sostenibile ed efficiente del suolo in Italia e in Europa. Rigenerazione urbana e consumo di suolo costituiscono oggi un binomio inscindibile sul quale Parlamento e governo discutono da anni senza giungere ad una definitiva approvazione di un testo di legge. Sono infatti passati 12 anni dalla prima proposta di legge sul consumo di suolo. A livello europeo, nel novembre 2021 la commissione Europea ha approvato la “Strategia dell’Ue per il suolo per il 2030” che ha fissato come obiettivo di lungo periodo un consumo netto di suolo pari a zero per il 2050».
Nell’ultimo anno in Italia abbiamo perso oltre il 10% di suolo in più rispetto al 2021 (altri 77 km2), come ha evidenziato l’ultimo rapporto di ISPRA. L’Italia è un territorio fragile dal punto di vista idrogeologico: frane e alluvioni sono fenomeni diffusi, ricorrenti e pericolosi in costante aumento anche a causa del cambiamento climatico. E le città, le aree urbane sono quelle più vulnerabili. Il consumo di suolo incide sull’esposizione della popolazione al rischio idrogeologico: oltre 900 ettari di territorio nazionale sono stati resi impermeabili in un solo anno nelle aree a pericolosità idraulica media. La cementificazione contribuisce così a rendere il nostro Paese meno sicuro perché l’impermeabilizzazione del suolo aumenta il rischio di disastri: negli ultimi cinquant’anni (fra il 1972 e il 2021) frane e inondazioni hanno provocato 1.610 morti (di cui 42 dispersi), 1.875 feriti e oltre 300 mila evacuati e senza tetto,
«L’Italia è il Paese europeo con la maggiore diversità di suoli. Sul nostro territorio abbiamo 25 diversi tipi di suolo, rispetto ai 30 riconosciuti a livello globale dalla Fao. A tale diversificazione si associa una biodiversità fino a dieci volte maggiore a quella degli altri Paesi europei». Questa «straordinaria biodiversità del suolo contribuisce attivamente a numerosi servizi ecosistemici, tra cui la formazione del suolo stesso e la sua capacità di fornire e trattenere acqua ed elementi nutritivi, la regolamentazione di parassiti e malattie delle piante, il sequestro o la movimentazione di contaminanti. E ancora, dopo gli oceani, i suoli sono i più grandi serbatoi di carbonio e svolgono un ruolo cruciale nella mitigazione della crisi climatica».
“Siamo tutti coinvolti nella sfida per la conservazione del suolo e responsabili del suo corretto utilizzo, attraverso un’agricoltura che segua i principi dell’agroecologia a livello globale, europeo e locale”, conclude il WWf. Lo stile di vita dei cittadini ha poi un ruolo prioritario: scegliere prodotti locali, coltivati con metodi rispettosi del suolo, come l’agricoltura biologica, contribuisce alla sua tutela.